Chi è l’europrogettista?

Chi è l’europrogettista e cosa fa? Di cosa si occupa? È scrittore e narratore? Oppure contabile, lobbista, addetto alle relazioni esterne, responsabile per l’amministrazione e la rendicontazione finanziaria? Anche formatore, organizzatore di eventi, referente per le comunicazioni istituzionali? Una cosa è certa. Il suo obiettivo principale è ottenere dei finanziamenti per l’implementazione di un’iniziativa, di un’attività specifica o di un progetto. Le sue competenze includono la conoscenza di almeno due o tre lingue, tra le quali l’inglese, una familiarità con la programmazione finanziaria europea, una rete di contatti internazionali, una spiccata capacità di comunicazione interculturale, competenze economiche, tecniche e giuridiche, nonché qualità come intraprendenza, resistenza allo stress e spirito di squadra.

In Italia la figura dell’europrogettista è data sempre come emergente. Lo si diceva anche trent’anni fa: “in forte progressione occupazionale”. Per farsi sovvenzionare un progetto dalla Commissione e mettersi alla ricerca di chi possa aiutarci a scriverlo, si rischia di perdersi in una piccola giungla popolata da millantatori e pseudo consulenti oltre che a professionisti seri. Difficile distinguerli di primo acchito.

L’europrogettista per alcuni è un tecnico che si occupa di politiche e di problematiche europee, per altri si tratta di un vero e proprio manager che gestisce i “programmi europei” (naturalmente le “politiche” e i “programmi” li fa e li gestisce la Commissione europea assieme alle altre Istituzioni e non gli europrogettisti). Altri ancora vedono nell’europrogettista un tramite tra gli enti che erogano i finanziamenti e chi intende avvalersene. Ma non si tratta solo di un passacarte. Anche se, secondo noi italiani, sarebbe anche un po’ burocrate. In nessun’altra lingua è associato il concetto di burocrazia alla professione dell’europrogettista o più in generale all’europrogettazione. Si parla certamente di “procedure amministrative” ma senza insistere su improbabili pignolerie.

Nella sezione job del sito Euractiv, uno dei principali portali di riferimento per chi lavora nel settore della consulenza europea, “project management” inteso come “European project management” è una delle categorie di ricerca per selezionare le offerte di lavoro on-line. Tra i vari economist, legal, sales, marketing, administration… il project manager è entrato nella normalità delle professioni più richieste. Più in dettaglio, l’europrogettista nelle offerte di lavoro si chiama Policy Officer, Project Coordinator, Project Expert o ancora Project Assistant, oltre che, naturalmente Project Manager o European Project Manager. Oppure Fundraiser, chi cioè reperisce i fondi europei per farsi finanziare i progetti. Scorrendo le proposte di lavoro rivolte agli “europrogettisti”, si delinea facilmente il profilo di questa figura professionale.

L’European project manager deve avere:

  • esperienza nel reperire fondi europei,
  • familiarità con le strutture europee e le procedure amministrative
  • solide conoscenze del Project Cycle Management,
  • capacità nella pianificazione finanziaria,
  • capacità organizzative, di comunicazione e di negoziazione,
  • rispetto rigoroso delle scadenze,
  • creatività e sensibilità all’innovazione,
  • eccellenti conoscenze dell’inglese scritto e parlato.

Per riassumere e sintetizzare, possiamo definire l’europrogettista come il manager di un progetto cofinanziato dai fondi dell’Unione europea e l’europrogettazione come l’insieme degli strumenti e delle tecniche necessarie a presentare e gestire un progetto cofinanziato dai fondi messi a disposizione dell’Unione europea.

Curiosità: “Europrogettazione” è un neologismo coniato a Venezia nel 1998 a seguito di un progetto finanziato dalla Commissione europea, che fissò per la prima volta criteri e modalità per la formazione dei funzionari impegnati nella gestione dei fondi europei, e nelle relative modalità di acquisizione degli stessi, criteri e modalità in gran parte applicati tuttora. Ufficialmente compare per la prima volta proprio nell’intitolazione del “Centro di Formazione in Europrogettazione” della Venice International University, diretto da Giampaolo Peccolo, dove tuttora si tiene un Master in Europrogettazione che ho formato negli anni diverse migliaia di progettisti. Da alcuni anni il termine è entrato anche nell’enciclopedia Treccani.